Le ricette svelate: i primi


Che peccato giusto il tempo di apprendere la reciproca esistenza e già...... Auguro a Stefania, Grazia ed Ornella di lavorare solo al meglio, per il meglio e di aspettarsi solo il meglio!!! e adesso la mia ricetta estiva......... così c'è tutto il tempo per eseguirla!!!

PENNE AL PROFUMO DELL'ORTO
Ingredienti e dosi per 4 persone>
400 grammi (almeno io uso questa quantità) di penne lisce
2 peperoni (1 rosso e 1 giallo così fanno colore)
2 melanzane grandi
2 zucchine
1 mazzetto di basilico
olio oliva extravergine
pecorino grattugiato circa 1 cucchiaio
parmigiano reggiano grattugiato 1 cucchiaio (ma crepi l'avarizia)
sale e pepe a proprio gusto.
Svolgimento (come i temi di una volta) >
Pulire e tagliare le verdure a listarelle che devono essere fritte separatamente in olio quindi riunirle in una terrina grande (deve contenere anche la pasta) e cospargetele di basilico, aglio tritati o a pezzetti, pecorino e parmigiano grattugiati. Unire i due cucchiai di olio d'oliva extravergine il sale ed il pepe. Mentre il tutto si insaporisce fate cuocere le penne (al dente mi raccomando) in molta acqua salata. Quando saranno cotte scolatele ben bene e versatele bollenti nella terrina mescolando in fretta in fretta.
Finito e buon pranzo i piatti poi............. facciamoli lavare al marito!!! Volevo inserire anche una foto e ci ho anche tentato ma ancora non sono arrivata al capitolo di come si fa.
Un abbraccio a tutte
Emma
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Milano, 2010-11-27
Care amiche del lunedì e se a qualcuna questo esordio potrà apparire eccessivo, concedetemelo… Ascoltarvi, per me è un vero piacere. L’ultimo incontro mi ha fatto tornare bambina, mi ha fatto ricordare quando, nei tre giorni precedenti il Natale, mia nonna riscopriva la parte più nascosta del suo essere donna: la voglia di cucinare. La donna sobria, mite, dolce e…( tutto quello che volete aggiungere per descrivere una nonna delle fiabe) si trasformava in un generale di ferro … con tanto di “ cortina” perché lo sforzo di cucinare personalmente le aumentava lo stress che sfogava fumando più del solito. Tutte le donne di casa venivano impegnate nel Progetto Cenone e pranzo di Natale. Gli acquisti dei prodotti necessari alla buona riuscita della “battaglia della nonna” venivano eseguiti un paio di giorni prima del momento scelto per l’avvio alle ostilità. Nessuna delle mie zie gradiva il reclutamento forzato, sarebbero ben state in altre faccende affaccendate…e le discussioni animate si alternavano ai momenti di silenzio rancoroso. Poi, per non finire sfinite e abbruttite dall’impari lotta contro la mite nonnina, le zie si rassegnavano e si mettevano ai loro posti di combattimento: una era l’addetta alla macchina per tirare la pasta, la stessa macchina che oggigiorno viene venduta col motore e che avrebbe evitato i fastidiosi dolori articolari che la zia lamentava nei giorni precedenti Capodanno. Un’altra era l’aiutante in campo della nonna: le passava la farina, rompeva le uova, controllava che la spianatoia non avesse rimasugli di pasta né troppo secchi né troppo mollicci, ed era sull’attenti pronta a soddisfare ogni più piccolo desiderio della madre a volte, preveniva pure! Poveretta…era l’unica che non fosse riuscita ad imparare a formare i cappelletti malgrado i ripetuti sforzi della famiglia per insegnarle il “tocco che fa la differenza”. Le altre erano impegnate a formare tortellini senza alzare lo sguardo dal quadretto di pasta, con le dita veloci e abili, come in una catena di montaggio… Io, sin da piccola, ero in pole position per guardare ed imparare i segreti di famiglia e mi sforzavo di “arrotolare” la pasta nel modo giusto per raggiungere l’abilità necessaria a formare il tortellino perfetto né troppo piccolo né troppo grande, con la giusta quantità di ripieno al suo interno. Intorno a noi la cucina nel caos e profumo di brodo e di frutta e di dolci e, malgrado le resistenze iniziali, il piacere di stare insieme, il piacere di condividere una tradizione della famiglia a cui nemmeno la nonna riusciva a sottrarsi.
CAPPELLETTI IN BRODO
Cuocere in acqua fredda un pezzo di manzo, un pezzo di vitello, mezza gallina oppure mezzo cappone aggiungere un osso, due o tre fette di pancetta coppata, sedano, cipolla, carote, patate. Quando la carne è cotta macinarla tutta insieme con la pancetta. Aggiungere poi un uovo, della noce moscata, del parmigiano reggiano e, se si desidera, un pochino di sale. Se il ripieno vi sembra asciutto potete aggiungere un uovo oppure del brodo, se avete esagerato col sale aggiungete una patata nel brodo.
Per fare la pasta è meglio usare farina “oo”, formare una montagnetta di farina, fare un buco in mezzo e lì dentro metterci un uovo intero per ogni etto di farina. Amalgamare farina e uova lavorando con le mani, proprio come quando, da bambine, pasticciavamo con la terra o la sabbia, aggiungere un pochino di sale e, se la pasta si indurisce o non si amalgama bene, un pochino di acqua tiepida. Il segreto è tutto nel tempo che si dedica alla manipolazione della pasta, deve diventare liscia, compatta, quasi elastica. Quando si è finito di lavorare la pasta, la si copre con un telo e la si lascia “riposare” per una mezza oretta. Si prende poi un pezzetto di pasta alla volta (la pasta si secca in fretta) e lo si tira con la macchina in una sfoglia lunga e liscia, oppure a mano in una striscia lunga e sottile. Si taglia la sfoglia in rettangoli non molto grandi ( la pasta fresca tende a crescere molto, cioè ad aumentare di volume ) dentro si deve posizionare una piccola quantità di ripieno (altrimenti si rompe la pasta quando si cerca di formare il tortellino), si piega la pasta in modo da formare un triangolo (il ripieno rimane dentro al riparo dal brodo che altrimenti lo scioglierebbe) e con una mossa che solo i ripetuti errori e l’esperienza possono insegnare, si forma il cappelletto. I cappelletti devono essere cotti nel brodo bollente per pochi minuti. La carne del brodo a volte era troppa per essere trasformata tutta in ripieno perciò veniva tagliata a fette e mangiata con la mostarda di frutta, la salsa verde e la maionese. Arrivederci a lunedì da Emanuela.

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Carissime tutte vi invio con piacere una ricetta che può essere utilizzata come un antipasto, un primo o un piatto unico. Naturalmente nei vari casi cambiereranno le quantità servite. I mie amici la gradiscono sempre e in più si offre qualcosa di insolito
ma dagli elementi tradizionali.
VELLUTATA DI CECI E GAMBERETTI
Ingredienti e dosi per 4 persone >
500 gr di ceci
sedano carota cipolla
100 gr di gamberetti a persona
alloro
peperoncino
patata
vino bianco
Procedimento >
Mettere a bagno i ceci per 24 h e poi lessarli con sedano carota e cipolla per 2 h. senza sale. Preparare un fumetto (1 l circa) con le teste e le zampine dei gamberi e una foglia di alloro. Passare al passaverdure i ceci e le verdure e poi mettere il passato di ceci nel brodo di fumetto filtrato. Rimettere sul fuoco, se occorre mettere una patata a cubetti per addensare il passato e 1/2 peperoncino. Fare un soffritto con cipolla - sedano - carota e far saltare i gamberetti per 1 o 2 minuti sfumando poi con vino bianco.
Aggiungerli poi al passato di ceci e frullare il tutto aggiungendo a fine cottura un pò di brandy. E' consigliabile conservare qualche gamberetto intero per porlo sopra la
vellutata come guarnizione del piatto. A seconda dei gusti i gamberi si possono sostituire con le capesante o altri frutti di mare.
A questa sera
Alessandra Baiocco

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Care amiche del mercoledì, spero di riuscire a inviarvi la ricetta della " Pasta con le sarde". Un affettuoso saluto a tutti.
Serafina
PASTA CON LE SARDE
Ingredienti e dosi >
500 g di Bucatini
500 g di Finocchietti selvatici
300 g di Sarde fresche
200 g di Pangrattato, fatto rosolare in un pò di olio
6 Sarde salate
3 Spicchi di aglio
1 Cipolla
Salsa di pomodoro (passata )
Pecorino grattugiato
OLIO, SALE, PEPE
Procedimento >
Lavare le sarde,eviscerarle eliminando la testa,lavarle e asciugarle tra due strofinacci. Mettere in un tegame 2 cucchiai di olio, 2 spicchi di aglio schiacciati, sale e pepe, unirvi i filetti di sarde fresche,e lasciarle cuocere per qualche minuto.Ridurre a crema in un tegame con un pò di olio i filetti di sarde salate e unirle a quelle fresche. Lessare il finocchietto per 15 minuti, scolarlo conservando l'acqua di cottura, tritarlo grossolanamente e dopo averlo soffritto con l'aglio rimasto e la cipolla unirlo alle sarde. Cuocere la pasta in acqua bollente salata addizionata con l'acqua di cottura del finocchietto, scolarla al dente. Condirla con la salsa di pomodoro, il condimento preparato e spolverare ogni piatto con pecorino e pangrattato.
BUON APPETITO!!!

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Care voi tutte, Ho provato a fare le lasagne di Monica e sono piaciute ! Originale e dilicato. Vi mando la ricetta delle crepes.
CREPES
Ingredienti e dosi >
Mezzo kilo di farina
mezza busta di lievito (a volte non lo metto)
3 uova
mezzo iltro di latte
50gr. di burro
un pizzico di sale
Procedimento >
Si versa la farina a "fontana " dentro un recipiente, si aggiungono le uova e si m.escola velocemente. Si aggiunge il latte nel quale il burro é stato sciloto; si aggiunge il lievito e si mescola per ottenere un impasto beln fluido. Se risultasse troppo denso, si aggiunge dell'acqua. Su una forchetta, si mette un po' di garza legata con un elastico per ungere appena la padella di un velo d'olio ad ogni crepe. La padella deve essere molto calda e si stende un mescolo di pasta in modo uniforme. La cottura é velocissima e si fa saltare la crepe sul lato oppostoper qualche secondo per ottenere un pizzo di pasta da farcire salate o dolci, a piacere.
Ricordo che il 2 febbraio, é tradizione fare le crepes e girarle con una moneta in mano per assicurarci soldi tutto l'anno...
Buona fortuna e buon appetito!

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Prima di dimenticarmene, vi scrivo la ricetta delle lasagne al radicchio rosso.
Buon lavoro! Monica
LASAGNE AL RADICCHIO ROSSO
Ingredienti e dosi (x 4 persone) >
Radicchio rosso di Treviso (quello di forma allungata), calcolare un cespo
a persona
una cipolla rossa di Tropea
200 gr di crescenza
latte quanto basta
scamorza affumicata quanto basta
olio, sale
250 g lasagne (quelle che non è necessario lessare)
Procedimento >
Affettare la cipolla e farla appassire in padella con un po' d'olio. Aggiungere il radicchio tagliato a listarelle e farlo stufare dolcemente. Se necessario aggiungere un po' d'acqua.
Una volta cotto frullarlo nel bicchiere del mixer con la crescenza e tanto latte quanto basta per ottenere una crema morbida (della consistenza di una besciamella). Conservare solo alcune foglioline di radicchio stufato da usare per la guarnizione finale.
Comporre le lasagne in una teglia iniziando con uno strato di crema, poi alternare la sfoglia, la crema al radicchio e un'abbondante grattugiata di scamorza affumicata, utilizzando però la grattugia con i fori grossi. Io di solito faccio 4 strati. Concludere con la crema al radicchio, le foglie di radicchio conservate in precedenza e la scamorza questa volta tagliata a fettine sottili. In forno a 180° per 20 minuti.

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Ciao a tutte, ecco la mia ricetta della paella e questa è la padella giusta per farla.
PAELLA
Ingredienti e dosi per 6 persone) >
1 cipolla grande
1 peperone rosso
3 pomodori maturi
1 dente di aglio
200 gr. di piselli
cuori di carciofi o fagiolini verdi.
500 gr. di vongole
300 anelli di calamari
300 gamberi
seppiolini anche il polipo va benissimo
200 gr. di pesce saporito ( tipo coda di rospo ecc..)
riso 1 tazzina a testa
brodo di pesce
Procedimento >
Iniziamo per friggere il pesce, in poco olio, giusto per dorarlo un pò. Poi ritiriamo il pesce e nello stesso oilio facciamo andare la cipolla e l'aglio. Una volta fatto, lo mettiamo da parte e sempre nello stesso olio facciamo il peperone rosso tagliato a striscie, quando e fatto, aggiungiamo il pomodoro senza semi ne pelle, e lo facciamo andare a fuoco lento, finchè non diventa una "pure". Poi rimettiamo la cipolla, e versiamo il riso facendolo girare nel tutto un paio di minuti, per ultimo aggiungiamo il pesce e i piselli ed eventualmente i fagiolini e carciofi. e aggiungiamo il brodo di pesce ( 2 tazzine e mezza di brodo per ogni tazzina di riso) il brodo può esse solo dal concentrato di brodo di pesce o possiamo aggiungere anche quello avuto dalla cottura delle vongole. Basta aggiungere lo zafferano (poco soltanto per dare un po di colore) ed è pronta ! fra 20 minuti apros.
Una volta spento il fuoco dobbiamo lasciare in riposo la paella un 5 minuti. Se volete per fare la paella più bella, a metà cottura del riso, possiamo mettere degli scampi o gamberoni, sopra il tutto come nella foto. In estate mangiamo la paella con una insalata mista semplice accanto, e con un vino leggero o una birra fresca !
Buon appetito !
Mayte

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Grazie per le ricette spagnole.
Con questo tempo, ho fatto la zuppa di cipolle e ve ne do la ricetta.
ZUPPA DI CIPOLLE
Ingredienti e dosi >
700 g di cipolle bionde ,tagliate sottili (lo faccio con la maquina elettrica)
50g di burro
1,5 litro di brodo di carne,pollo e manzo, ma si fa anche communemente con del brodo fatto con dado o acqua.
1 cucchiaio di Cognac o Porto
2 cucchiai di farina
sale
un fetta di pane a persona
225g di gruyera
Procedimento >
Tagiare le cipolle sottili. Fare sciogliere il burro in una pentola. Mettere le cipolle e fare cuocere a fuoco bassissimo almeno per mezz'ora, diventa come una purea appena imbiondita. Aggiungere la farina e mescolare delicatamente. Aggiungere il cognac ed infine il brodo. Fare bollire e diminuire il fuoco in seguito, coprire e fare cuocere per 20 minuti. Mettere le fette di pane a tostare nel forno a 180 gradi. Disporre una fetta in ciascun piatto o ciottola, aggiungere gruyera abbondante, versare il brodo e se avete le coppe che vanno al forno, si può gratinare la superficie. (adesso, lo servono così nei ristorante da
turisti, ma di solito, nelle case, non si faceva). Ideale quando, in una festa, la gente si sente stanca, alla sera o all'alba (si consumava nei pressi delles Halles, quando avevano finito di portare le scorte di cibo nel famoso marcato parigino, all'alba, appunto).
E facile ed economica. Provate!
A mercoledì, danièle


Ho partecipato con questa illustrazione ad una selezione per la mostra “Disegni al sole”.
La mostra ha dato origine al catalogo “Paesi in tavola: gusti, ricette e culture del mondo", edizioni dell'arco.(Le ricette sono ottime!!)
L'illustrazione mi ha spinta a scrivere questo breve racconto:
ZUPPA DI FIORI
Non pioveva da diverso tempo, il terreno era arido e i frutti dell'orto secchi. Gli uomini erano andati a caccia e mancavano dal villaggio da diversi giorni, segno che le bestie si erano allontanate parecchio alla ricerca di acqua. Dafina non sapeva più cosa fare per sfamare i suoi figlioli, ormai aveva dato fondo alla dispensa. Invitò nella sua casa tutte le donne del villaggio. Sorseggiando the aromatizzato al tamarindo decisero che Dafina sarebbe andata dal grande spirito buono del baobab a chiedere consiglio. Quando Dafina si riposò dopo ore e ore di cammino sotto le fronde del grande albero, sentì la voce dello spirito dirle:«Vai a casa e indossa il tuo vestito migliore, quello per le grandi occasioni, metti sul fuoco una pentola d'acqua e dì alle tue sorelle di fare altrettanto». Dafina seguì tutti questi consigli e quando i bambini videro che la mamma finalmente metteva sul fuoco una pentola, convinti di mangiare, le si fecero intorno ridendo. Ma quando Dafina vide che l'acqua bolliva e non succedeva nulla cominciò a preoccuparsi, guardò i suoi piccoli figli e iniziò a sentirsi perduta. Una folata di vento la distolse dai suoi tristi pensieri e vide che i fiori, che ornavano la sua magnifica veste, in un turbinio di colori cadevano nella pentola. Così Dafina cucinò una deliziosa e profumatissima zuppa di fiori.
Ilaria Curti
ZUPPA ALLE MARGHERITE
Ingredienti e dosi >
150 grammi di margherite
2 porri
1-2 patate lesse ridotte a purè
circa mezzo litro di brodo con dado
pane casereccio riscaldato a cubetti
pepe, sale ed olio extra vergine
Preparazione >
Tritare bene le margherite per creare una specie di pastone. Circa una decina lasciarle intere, serviranno alla fine. Fa bollire il pastone di margherite nel brodo di dado per circa dieci minuti. A questo punto tritare il porro, amalgamatelo con il purè e le margherite restanti e fatelo scaldare con un po' di olio, all'interno del brodo precedentemente preparato. Nel caso il brodo sia troppo liquido potete sempre aggiungerci della farina. Cuocete il tutto per altri dieci minuti continuando a mescolare. Servite la zuppa con i cubetti di pane riscaldato.

PESTO ALLA SICILIANA (condimento per pasta) di Milena
Ingredienti e dosi >
pomodorini pachino
un bel mazzo di basilico
3 spicchi d’aglio
1 bustina di mandorle sgusciate
1 etto di pecorino
Procedimento >
mettere tutti gli ingredienti nel frullatore assieme all’olio (a piacere sale, pepe e peperoncino), amalgamare bene e condire la pasta


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